Questo fumetto nasce da una mia idea di Script Continuity che il gruppo con cui collaboro (e che non mi sono scelta) ha giudicato inizialmente infattibile (così ho detto a tutti i miei amici dell'accademia di fumetto che sono dei semi dèi) e di conseguenza è stata accantonata.
Per gioco, però, l'ho portata avanti comunque inventandomi dal nulla questi personaggi che vi presenterò tra poco e la sceneggiatura che li accompagna.
Ovviamente il progetto è costruito per essere frammentato: ogni quattro scene dovrebbero essere introdotti dei cortometraggi di documentari, dove la sessualità teoricamente sarebbe la tematica centrale, creati dai miei colleghi di corso.
La Script Continuity, infatti, per chi non lo sapesse è proprio questo: cercare un collante, costruire un'impalcatura che tenga unito tutto il lavoro; in questo caso trovare un'idea che sia in grado di unire assieme cortometraggi il più disparati possibili facendo sì che l'intero filmato non ricada su se stesso implodendo.
Chiedo scusa se le immagini sono un tantino storte
SCENA 1:
Il protagonista del fumetto, stilizzato in bianco e nero, arriva con passo tranquillo guardandosi perplesso il mantello che ha indosso e chiedendo alla moglie: “Non ti sembra che mi stia un tantino largo? Me l’hanno regalato i ragazzi del Dams”
La moglie con fare scioccato si protrae verso di lui portandosi una mano alla bocca e rispondendo: “Vuoi andare in giro con quella mantella addosso? Ma sei serio? Vuoi farti vedere in giro vestito”?
Lui tristemente risponde: “Mi hanno detto che ormai l’amore ed il sesso non sono più dei giochi e che dobbiamo capire quanto serio, io, debba essere… Così mi hanno detto: Bando al pudore!”
“E ti hanno detto di vestirti?” risponde lei titubante.
Imperturbabile e convinto la rintuzza: “Certo: se non mi vesto, come faccio poi a svestirmi?”
“…mmm…” sempre più incerta, lei, si gratta la testa.
Di sorpresa si accende la televisione posta sul tavolino di fronte alla coppia producendo i tipici suoni da disturbi di frequenza e dando l’idea che stia partendo un filmato.
Tra il contrariato e lo stupido lui esclama: “Ecco, vedi? Parli del diavolo e spuntano i damsiani!” Lei spaventata si nasconde dietro al mantello del marito dicendo: “Ho paura, di quello che potrebbero fare, nascondimi”.
La televisione si fa via via più grande prendendo l’intero schermo e parte il cortometraggio in entrata.
OPZIONI VIDEO:
Tutti i cortometraggi saranno inseriti all’interno di una cornice fumettistica (una finta televisione) sempre presente come se i vari documentari fossero dei quadri.
All’interno di questa cornice bianca, durante i corti, ci camminerà un animaletto come per esempio una pecorella stilizzata che si metterà a mangiare dei fiori che compariranno in giro oppure saltellerà, camminerà, etc.
SCENA 2:
Una vocina triste di donna si sente in entrata mentre lo schermo si rimpicciolisce riportandoci alla scena fumettistica: “Mi aspettavo qualcosa di più fatiscente”.
Tra il voglioso ed il giocoso il marito le risponde: “Vuoi che mi rimetto nudo?”.
La scena si dissolve mostrando la donnina che legge un libro più grande di lei intitolato: “How to be a good wife in 50 steps” dal quale spuntano una parte del naso e gli occhi increduli. Al di sopra di lei si forma una nuvoletta sulla quale c’è la sua figura crocifissa.
La scena torna alla normalità. La coppia è di nuovo davanti allo schermo: la moglie seduta a terra legge. Al marito spuntano dei denti da vampiro mentre propone: “Pensandoci bene, mi è venuta un’idea: ti andrebbe di bendarmi?”
La donna distratta risponde: “…mmm… va bene, se proprio insisti”.
Chiude il libro, estrae un foulard dalla tasca, benda il marito ed esce di scena lasciandolo solo. “C'è nessuno? … Lo sapevo, mi ha fregato di nuovo!” esclama contrariato l'omino.
Si sposta arrancando in avanti e finisce addosso al televisore che cadendo, si accende. Parte il secondo gruppo dei corti.
SCENA 3:
La donnina torna in scena con aria ebete.
Lui le chiede: “”Ma dov'eri finita?”.
Lei gli risponde mentre un aureola inizia a comparire sulla sua testa: “Sono andata a confessarmi per te”.
Lui talmente scioccato da far saltare il cappello in aria da solo esclama: “Ma cosa ti hanno fatto?”.
L'aureola sulla testa di lei inizia a trasformarsi in una torta di compleanno: “Ho incontrato per strada il signor Osho e mi sono unita alla sua community”.
L'omino un po' confuso chiede alla moglie: “Ma tu non eri cristiana?”. Mentre l'aureola/torta si trasforma in un palloncino che si sta sgonfiando lei gli fa notare con vocina stridula: “Beh, tu non eri ebreo a tua detta, tempo fa? Mica ce l'hai circonciso!”
Il marito scioccato si immagina la lama di una gogna scendere, alla cui estremità superiore è applicato un televisore da cui inizia a partire il terzo gruppo di cortometraggi
SCENA 4:
“Sono un tantino confusa... ma il tema non doveva essere la sessualità?” Esordisce la donnina mentre uccellini e stelline le fluttuano al di sopra della testa.
Il marito fingendo preoccupazione le consiglia: “Forse è meglio se vai a riposarti un po', ti aspetto qui”.
La donnina esce di scena, lui aspetta un pochino rigirandosi i pollici e guardandosi i piedi poi quatto quatto va verso una porta, si china tentando di guardare dal buco della serratura, che si ingrandisce a dismisura, e dal quale si possono vedere delle gambe femminili in primo piano.
L'immagine precedente scompare mostrando la donnina al frigorifero mentre sceglie che cosa mangiare: “Cosa posso prendermi? Ho proprio fame... Chissà se mio marito ha conosciuto Ezio...”
L'omino soddisfatto decide di entrare nella stanza.
Trova un uomo seduto su una sedia che si aggiusta le calze e si nasconde sconvolto. Il cappello gli scivola a terra e dice con voce preoccupata: “Dov'è mia moglie? Dove l'hai nascosta? Cosa ne hai fatto?”
Da un video applicato sulla porta partono gli ultimi cortometraggi.