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È davvero sconvolgente scoprire che esiste la prostituzione nelle nostre scuole e che tutti cadono dalle nuvole nel sentirlo o leggerlo nelle notizie del giorno.
Praticamente da sempre le ragazzine si fanno pagare per dei favori sessuali la differenza tra oggi e ieri è che ora non si nascondono più perché fa chic.
Per tutti quelli che sono preoccupati per questo fenomeno, a detta dei giornali, in crescita voglio rassicurarvi dicendovi che iniziano già dalle medie a dare il contentino ai compagni di scuola per comprarsi delle cosine in più e che (udite udite) non si vergognano perché è una cosa del tutto normale, basta che mamma e papà non lo sappiano e se, per caso, lo scoprissero o chiudono un occhio o si auto convincono che non è possibile che il loro angioletto si prostituisca per un cellulare nuovo o per una cannetta (non voglio esagerare: potrei provocare delle convulsioni a chi ha le bistecche sugli occhi).
La cosa più sorprendente è che la colpa la fanno cadere sui costumi americani quando, in realtà, ciò che i ragazzini fanno è indipendente da ciò che succede oltreoceano.
Al giorno d’oggi nella nostra società, a casa nostra, in Italia (tutto creato da noi, il “berlusconismo” è una nostra invenzione, non americana: abbiate il coraggio di vantarvi delle vostre scelte) il problema del sesso è all’ordine del giorno: è ancora un tabù, in famiglia è difficile parlarne perché per i genitori è un argomento del quale vergognarsi, a scuola l’educazione sessuale è una presa in giro perché come a casa anche qui gli adulti hanno una certa ritrosia nel avere uno scambio di opinioni equo con i ragazzi; altro fattore piuttosto brutto è che molti maschietti non vogliono assolutamente avere a che fare con una ragazza vergine perché giudicata troppo impegnativa, di tutta risposta le femminucce non danno più importanza alla persona con cui vanno a letto (basta andarci e togliersi il pensiero), se poi le paghiamo pure si sentono logicamente furbe perché hanno avuto un tornaconto monetario. Senza contare come la società sia attualmente impostata sulla competizione, che sia sessuale o meno ha poca importanza: le ragazze si mettono a fare a gara con le proprie coetanee per vedere chi è più brava a dare/ricevere cosa, se poi si divertono ancora meglio (e, su, ammettiamolo che per loro come per noi è qualcosa di piacevole).
Li conoscono i rischi, ne sono coscienti ma credono di essere e vogliono fingersi più grandi della loro età come la maggior parte di bambini/adolescenti.
Ora, concentriamoci sul “fattore denaro”: viviamo in un era consumistica dove, per esempio, i nostri genitori fanno debiti per comprarsi un’auto di lusso oppure gli stessi insegnano ai figli che bisogna andare a studiare in un’università di stampo scientifico perché è l’unica possibilità di avere tanti tanti soldi che nella loro equazione suona così:
Università scientifica = Lavoro assicurato + Tanti soldini => Vivere senza pensieri + Lavorare poco = Vita Ideale
Chissà perché gli iscritti nelle università di stampo umanistico sono in sensibile calo, mi domando. Chissà perché i ragazzi danno così tanta importanza ai soldi da pensare che la prostituzione (da loro chiamata “amicizia” pagante) sia una delle soluzioni più facili, veloci e furbe in commercio attualmente.
Non venitemi a dire che hanno imparato tutto a scuola oppure è solo colpa dell’educazione in famiglia o solo della società esterna: facciamo parte tutti della stessa catena che si ripete all’infinito da genitore a figlio, senza contare che anche noi adulti lo facciamo.
Lolita (non la ninfetta di Nabokov) esisteva un tempo e continua ad esistere, non è una novità: non fingiamo che lo sia.