domenica 6 settembre 2009

Scampoli di attesa: Aion





In questa settimana la casa produttrice di Aion, la Ncsoft, consente una prova beta (uno sviluppo provvisorio destinato ad essere implementato e migliorato in futuro) del gioco in attesa del lancio ufficiale a fine settembre.

 Aion è un videogioco fantasy mmorpg   (massively multiplayer on-line role-playing game), cioè un gioco di ruolo utilizzabile solamente on-line in cui persone di varie parti, nel nostro caso, d’Europa possono incontrarsi. 

Basato principalmente sul pvp (player vs player, ossia “dare una saccagnata di botte a tutti i giocatori delle fazioni nemiche attaccandoli appena hai modo di avvistarli all‘orizzonte”), ha attratto la mia attenzione grazie alla grafica di ultima generazione utilizzando il motore Crytec engine (per chi conosce i videogiochi, lo stesso di Crysis).

È molto tempo che ripeto ai poveracci che mi stanno attorno e che devono sopportarmi quanto, attualmente, i videogiochi stiano diventando una sorta di nuovo modo di fare cinema.  Non è una novità, dopotutto, a suo modo anche l’ormai defunto, e riciclato all’inverosimile a livello universitario, McLuhan diceva qualcosa di analogo, cioè che i vecchi media vengono “ri-mediati” da quelli nuovi, in parole spicciole essi vengono presi,  plasmati ed inglobati in un modo del tutto inedito dal nuovo media.

In questo caso, i videogiochi divengono una sottospecie di cinema con in più qualcosa che questo non potrà mai avere, cioè l’interazione.

Per rendersene conto basterebbe vedere di sfuggita un qualsiasi video dedicato al lancio di qualsivoglia gioco: il disign  viene curato quasi e, a volte, maggiormente che il comparto fotografico di un film.

Tornando ad Aion, curiosando in giro nel web ho avuto modo di notare come il videogioco abbia avuto parecchie pre-recensioni favorevoli.

Da non dimenticare di segnalare per un’amante della fotografia e del disegno come la sottoscritta è la possibilità infinita di personalizzare il proprio personaggio e tutto il suo equipaggiamento. 

Unica critica che pare essere stata mossa nei confronti di Aion sembra essere la scelta dei programmatori (tutti ragazzi giovani) di rendere lo stile della grafica “orientale”, diciamo alla Final Fantasy. Non mi trovo particolarmente d’accordo con questo tipo di critica per il semplice motivo che ogni gioco di ruolo che ho potuto conoscere ha deciso per un proprio tipo di stile diverso, ovviamente, dagli altri. Alcuni esempi sono: World of Warcraft con uno stile fiabesco e, purtroppo, un motore grafico oramai superato, Warhammer con la sua tendenza al reale, anche se qualcosa sarebbe da migliorare (essendo, però, un gioco relativamente giovane ne ha tutto il tempo), ed Il Signore degli Anelli dalla curatissima grafica in bilico tra fantasia e realtà (puoi vedere persino i fili d‘erba dolcemente mossi dal vento).

Non mi dilungherò ulteriormente nell’elencare i pregi e difetti che sono stati notati dai recensori, aspetterò di aver modo di provarli sulla mia pelle per poi magari annoiarvi con i dettagli in un secondo momento.

Una cosa è certa, più ci penso più la mia mente è lacunosa nel cercare una casa madre di videogiochi italiana che sia all’altezza delle sopraccitate … ma esistono?



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